Tecniche di brainstorming: ecco quelle da provare

Volete sapere quali sono le tecniche di brainstorming più efficaci? In questo articolo lo staff dell’Università online di Benevento ha intenzione di fornire alcune linee guida per brainstorming di qualità.
tecniche più efficaci per brainstorming
Ma quando è necessario unire i cervelli per far nascere nuove e brillanti idee? Non ci sono momenti prestabiliti e questi esercizi saranno utilissimi sia nella vita lavorativa – quando si avrà l’occasione di lavorare in team – sia nella vita di tutti i giorni quando ci si troverà di fronte ad una problematica da risolvere in famiglia o con il gruppo di amici.

Il brainstorming, infatti, non è che un esercizio per il cervello che – in questo modo – riesce a potenziarsi e a non fermare mai la capacità di ragionamento riuscendo sempre a far leva su suggerimenti, idee, illuminazioni, proposte e creatività.

Ma qual è la definizione di brainstorming? È un termine inglese composto dalle parole brain (cervello) e storming (tempesta) e significa letteralmente tempesta di cervelli. Questa espressione è entrata nell’uso comune per indicare una modalità di lavoro di gruppo in cui viene sfruttato il gioco creativo dell’associazione di idee: la finalità è fare emergere diverse possibili alternative in vista della soluzione di un problema.

A coniare questo termine è stato per la prima volta alla fine degli anni ‘30 dal pubblicitario Alex F. Osborne che ha compreso l’importanza degli stimoli per la creatività che provengono  dalle idee di un gruppo all’interno di una sessione di lavoro. Ogni idea deve essere espressa senza critiche, con spazio anche a capovolgimenti di percezione e senza alcuna limitazione: più idee vengono espresse dal gruppo di “cervelli” maggiore sarà la possibilità di arrivare al perfezionamento dell’idea vincente.

Lo stimolo arriva proprio dal confronto con l’esterno e con l’altro e dal continuo doversi riadattare a nuove proposte.

Per essere efficace, il lavoro di gruppo deve avere come centrale la figura di un facilitatore che provvederà a indirizzare il dislogo di idee nel verso giusto, senza che si vada fuori tema e deve svolgersi in un ambiente rilassato e senza pressioni esterne. Inoltre è obbligatorio che tutti i partecipanti al brainstorming abbiano la completa e specialistica conoscenza della tematica che si andrà ad affrontare.

Brainstorming esempi su come farlo al meglio

Volete sapere quali sono le tecniche più efficaci per brainstorming: lo staff della Università Niccolò Cusano ha deciso di dare alcune specifiche su qualche pratica condivisa…

Utilizzo della mappa concettuale

È un modo semplice per iniziare autonomamente un brainstorming. Si scrive al centro di un foglio la tematica dalla quale occorre partire (la parola-chiave del progetto, ad esempio) e sulla quale occorre concentrarsi per sviluppare nuove idee.

Poi, occorre scrivere intorno al centro tutto ciò che viene in mente associato a quella parola.

Contraddire e mettere in discussione

Tutte le idee – sia che si sia soli e si utilizzi questo come esercizio sia che ci si trovi in pieno brainstorming – devono poi essere contraddette, mettendole in discussione. Questo porterà a eliminare le idee con poco credito o quelle palesemente sbagliate o quelle non chiare sotto tutti i punti di vista. Ricordate: siate spietati!

Parole-immagini

Un altro esercizio per stimolare il cervello è quello dell’associazione di immagini., come nel caso della mappa concettuale, all’idea base andranno associate immagini il cui senso è legato a quello principale. Tutte le immagini andranno poi stampate e posizionate su un tavolo, per averne una visione d’insieme.

Mettersi nei panni degli altri

Infine, questo esercizio è utile per inquadrare l’intero esercizio da un’altra prospettiva. Dopo aver buttato giù delle idee, dunque, occorre provare a pensare di essere qualcun altro (e magari trovarsi in un altro tempo): cosa si penserebbe del lavoro svolto? Cosa succederebbe a quelle idee? Sarebbero valide?

Infine, utilizzare la tecnica di brainstorming è interessante anche dal punto di vista dell’apprendimento: quando ci si trova di fronte a un nuovo argomento da studiare – ad esempio – è bene effettuare una sessione di esercizio per capire cosa si conosce già in merito, cosa ci si ricorda delle lezioni seguite e quanto ciò che si ha in mente corrisponde alla realtà. Questo renderà più agevole lo studio in quanto si avrà nozione degli argomenti su cui si posseggono maggiori lacune.


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