Fonti rinnovabili e non rinnovabili: definizione e caratteristiche

Quando si parla di energia, occorre subito distinguere fra le fonti rinnovabili e non rinnovabili.

Ma quali sono le reali differenze? In questo articolo preparato dallo Staff di Unicusano Benevento potrai informarti a riguardo e magari riuscirai a scoprire di più di quello che già sai sull’energia alternativa.

Quotidianamente utilizziamo moltissime delle risorse del nostro pianeta: minerali, legno, carbone, gas naturale, vento, acqua, sole, piante e animali per produrre energia. Ma non tutte saranno disponibili in eterno: alcune di queste sono rinnovabili ed altre no. Ecco spiegata la differenza più sostanziale tra le fonti rinnovabili e quelle non rinnovabili: le prime, possono essere rigenerate per il nostro uso mentre le seconde sono destinate ad esaurirsi.

Cos’è una fonte di energia

Una fonte di energia è una “sorgente” di energia utilizzabile per eseguire un lavoro e/o produrre calore.

Per gran parte della storia umana la principale fonte di energia è stata la combustione di legno, ma sono stati usati anche il vento (navigazione) e l’acqua (mulini).

Ovviamente, prima del XX secolo l’uso dell’energia – e quindi delle fonti di energia – era piuttosto ridotto, mentre oggi si richiede un apporto di energia sempre maggiore.

Basti pensare che negli anni tra il 1973 ed il 2004 il consumo di energia è praticamente raddoppiato.

In assenza di energia le società industriali moderne non potrebbero sopravvivere e c’è un forte collegamento tra il tenore di vita e la quantità di energia pro-capite: tanto più è alto il primo, tanto più è elevato il consumo della seconda.

La prima classificazione che deve essere fatta per le fonti di energia è tra le fonti di energia primarie, cioè quelle presenti in natura come il petrolio, il carbone, il gas naturale, la legna o le biomasse, i combustibili nucleari, l’energia idroelettrica, eolica, geotermica e solare e le fonti di energia secondarie, cioè quelle non presenti in natura quindi derivanti dalle fonti di energia primarie.

Ma le fonti si distinguono anche per esauribilità, e come abbiamo anticipato ne esistono due tipi: fonti esauribili o non rinnovabili e le fonti non esauribili o rinnovabili.

Le fonti di energia non rinnovabili

Le energie non rinnovabili, o più correttamente le fonti di energia non rinnovabili, sono fonti di energia che tendono ad esaurirsi nel tempo.

Finora, sono quelle più sfruttate dall’umanità anche perché in grado di produrre le maggiori quantità di energia con impianti tecnologicamente semplici e collaudati.

Purtroppo, l’utilizzo di tali fonti porta con sé problemi di inquinamento ambientale, come ad esempio la produzione di gas serra o scorie radioattive.

Sono fonti di energia non rinnovabile:

  • il carbone
  • il petrolio
  • i gas naturali
  • gli elementi usati per la produzione di energia nucleare, come l’uranio ed il plutonio.

Le fonti alternative

L’energia rinnovabile è quell’energia raccolta da fonti rinnovabili, o anche fonti alternative, che si rigenerano in tempi brevi se confrontati con i tempi caratteristici della storia umana e sono risorse naturali che possono risultare disponibili per l’utilizzo pressoché indefinitamente.

Il rapido dispiegamento di energie rinnovabili e l’efficienza energetica si traducono in una significativa sicurezza energetica, mitigazione dei cambiamenti climatici e benefici economici.

I vantaggi delle fonti alternative

Le energie rinnovabili sono forme di energia alternative alle tradizionali fonti fossili e molte di esse hanno la peculiarità di essere “energie pulite”, ovvero di non immettere nell’atmosfera sostanze inquinanti e/o climaltranti.

Per questo sono alla base della cosiddetta “politica verde”: esiste un forte sostegno alla promozione di fonti rinnovabili che ormai contribuisce a più del 20% dell’approvvigionamento energetico.

Islanda e Norvegia generano tutta la loro energia elettrica utilizzando già energia alternativa, e molti altri paesi hanno l’obiettivo di raggiungere il 100% di energia rinnovabile in futuro.

Inoltre, le energie rinnovabili permettono l’uso di metodi sostenibili per il loro sfruttamento: sono adatte anche alle aree rurali e remote dei paesi in via di sviluppo, dove l’energia è spesso fondamentale per lo sviluppo umano.

Le fonti rinnovabili di tipo energetico

Si considerano fonti rinnovabili

  • l’irraggiamento solare
  • il vento
  • le biomasse
  • le maree e le correnti marine
  • le precipitazioni

Le fonti rinnovabili classiche

Le fonti rinnovabili classiche sono state sfruttate per la produzione di energia elettrica fin dall’inizio dell’età industriale. Esse includono essenzialmente

  • l’energia idroelettrica – ricavata dalla forza delle acque;
  • l’energia geotermica – basata sullo sfruttamento del calore naturale della terra;
  • l’energia eolica – ovvero il prodotto della trasformazione dell’energia del vento.

Nuove fonti rinnovabili

Le nuove fonti rinnovabili sono:

  • l’energia solare – ricavata dai raggi del sole che arrivano sulla terra (in totale, è circa 10mila volte superiore all’energia usata dall’umanità nel suo complesso);
  • energia da biomasse – prodotta da materiali di scarto di origine organica di natura vegetale e animale;
  • energia marina – cioè quella racchiusa in varie forme nei mari e negli oceani.

Il caso dell’energia nucleare

Sebbene non possa essere considerata “fossile”, l’energia nucleare non è annoverabile neanche fra le rinnovabili perché basata sullo sfruttamento di riserve combustibili limitate di origine minerale. Allo stesso tempo però, la produzione di energia da fonti nucleari non produce direttamente anidride carbonica durante il processo di fissione e quindi è all’attivo un’argomentazione per avallare non tanto la rinnovabilità, quanto la sostenibilità di questo tipo di energia.

Le energie sostenibili

L’energia sostenibile, o energia verde, è quel tipo di energia legata allo sviluppo sostenibile. Quindi non è strettamente collegata ad una produzione sostenibile, ma anche all’utilizzo stesso dell’energia. Il riferimento più diretto ovviamente sono le energie rinnovabili, ma un altro punto cardine sono le modalità di produzione che prevedono un approccio su scale più piccole e maggiormente sostenibili dall’uomo e dall’ambiente.

Il rapporto REN21

REN21 sta per Renewable Energy Policy Network for the 21st Century è un network che pone le basi a livello internazionale sulle energie rinnovabili.

REN21 coinvolge governi, organizzazioni non governative, istituzioni accademiche e di ricerca, organizzazioni internazionali ed industrie e per imparare l’uno dall’altro e costruire l’avanzamento dell’energia rinnovabile.

L’obiettivo principale di questo network è facilitare lo scambio di conoscenze, politiche di sviluppo e buone pratiche per convertire rapidamente la produzione di energie a livello globale.

Lavorare nel campo delle fonti alternative

Ti piacerebbe capire come lavorare nel campo delle energie rinnovabili? Nel mondo ci sono circa 7,7 milioni di posti di lavoro associati alle industrie delle energie rinnovabili, con il solare fotovoltaico come il più grande datore di lavoro rinnovabile.

In questo articolo lo Staff di Unicusano Benevento ti spiega tutte le reali possibilità lavorative in questo campo e ti spiegherà in cosa consiste il master telematico per Energy Manager!


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