Che cos’è e a cosa serve il project management?
Che cos’è il project management e cosa fa nello specifico un project manager? Sono domande che emergono sempre più frequentemente negli ultimi anni, di pari passo con l’interesse e il fermento nato intorno a questa professione. Quella del project manager è infatti una figura da sempre presente nelle pratiche di business, ma è solo negli ultimi decenni che il project management si è affermato come elemento essenziale in qualsiasi iniziativa di sviluppo del business, nonché come componente indispensabile per avere successo in un contesto economico globale, nel quale le aziende devono ritagliarsi un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza.
L’importanza del project manager è evidenziata anche dall’emanazione della norma UNI su questo ruolo, che rappresenta uno standard per questa disciplina e permette la definizione di un albo professionale dl Project Manager. Tale norma, oltre a valorizzare la professione del project manager, ha contribuito a incrementare le opportunità occupazionali, specie per i giovani, che quindi si chiedono cosa sia il project management.
Il compito del project manager è particolarmente complesso, perché non si limita al presidio di singole aree specialistiche, ma supervisiona tutti gli aspetti di un progetto, accertandosi che si rispettino gli obiettivi concordati e le tempistiche previste, ma anche i vincoli di budget e di risorse.
A cosa serve il project management?
Concretamente, il project management è il lavoro di supervisione di un progetto, con l’obiettivo di garantire il rispetto degli obiettivi, delle tempistiche, della qualità e del budget. Questa attività comporta ovviamente l’applicazione di una metodologia di lavoro, articolata in diversi processi.
Il primo compito del project manager è identificare l’ambito in cui dovrà svolgersi il progetto, ossia l’insieme dei prodotti che dovranno essere realizzati durante l’intero ciclo di vita del progetto. In secondo luogo, dovrà predisporre il piano di lavoro, indicando l’insieme delle attività da svolgere e assegnando i compiti ai diversi membri del team, indicando le scadenze per il completamento do ogni singola attività.
Nel piano di lavoro il project manager deve inoltre stabilire un budget che copra tutte le spese necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati e che contempli anche eventuali imprevisti, senza ovviamente superare i costi concordati con il committente. In seguito, dovrà seguire l’implementazione del piano, verificando che i vari lavori siano svolti correttamente e che siano rispettati i tempi per il completamento.
Riassumendo, possiamo descrivere l’attività di project management in cinque step di processo:
- avvio
- pianificazione
- esecuzione
- monitoraggio
- chiusura.
I vantaggi del project management
Adottare una metodologia di project management all’interno di un’azienda o un’organizzazione offre innegabili vantaggi, tra cui:
- la possibilità di ridurre i costi non necessari e i rischi di errore
- ridurre gli sprechi di tempo e completare i progetti in modo più rapido ed efficiente
- migliorare l’operatività e la motivazione del team di progetto
- migliorare la reputazione dell’organizzazione grazie ai successi ottenuti e all’impegno del team di progetto
- aumentare la soddisfazione di tutti coloro che sono coinvolti nel progetto, incluso il cliente finale
- la possibilità di cogliere nuove opportunità, grazie ad una migliore reputazione e a maggior capacità del team di progetto di rispondere adeguatamente alle richieste dei clienti
- aumentare la flessibilità organizzativa, grazie ad una maggiore capacità previsionale acquisita nei processi di monitoraggio e controllo.
Come si diventa project manager?
Non esiste un corso di laurea specifico per diventare project manager: queste figure professionali possono infatti provenire da diversi percorsi di studi, come l’ingegneria, l’informatica e l’economia. Molto spesso, quando ci si chiede “ma cosa fa un ingegnere gestionale?”, la risposta è proprio questa: il project manager.
Oltre al percorso universitario e all’esperienza acquisita sul campo, per acquisire una qualificazione professionale specialistica nel campo del project management ci sono alcune certificazioni fondamentali, come la certificazione PMP (Project Management Professional), rilasciata dal Project Management Institute.
in base al livello di esperienza e alle qualificazioni possedute, i project manager possono ricoprire progressivamente diversi ruoli durante il loro percorso di carriera, come ad esempio:
- coordinatore di progetto: si tratta di una posizione entry level, che consiste nel supportare un manager nella gestione di un progetto, specie nei compiti di routine come la pianificazione delle riunioni e la condivisione delle informazioni che le parti coinvolte nel progetto
- project scheduler: è la figura professionale che gestisce il software necessario alla pianificazione e al controllo dei tempi, e gli aggiornamenti rispetto al piano originario del progetto; è un ruolo prevalentemente tecnico
- assistant project manager: ha il compito di supportare il project manager, con attività che possono variare da progetto a progetto
- project manager: si assume la piena responsabilità del progetto, dei risultati concordati e mantiene le comunicazioni con tutti gli attori coinvolti
- senior project manager: supervisiona il lavoro di diversi project manager, fornendo loro indicazioni per l’ottimizzazione dei risultati e delle risorse coinvolte nei diversi progetti.