Convalida dimissioni: quello che devi sapere

Hai deciso di cambiare lavoro ma non sai nulla sulla convalida dimissioni? Lo Staff di Unicusano Benevento ti aiuterà a scoprire tutto quello che c’è da sapere su come dare le dimissioni e come fare con le pratiche burocratiche da sbrigare in questo momento!

Può capitare di voler cambiare e quindi licenziarsi. Se sei un lavoratore dipendente devi comunicare al tuo datore di lavoro che vuoi recedere dal contratto che avete stipulato.

Nonostante il risultato sia lo stesso, non esiste un solo tipo di procedura valida per ogni caso, ma esistono diversi modi per dare le dimissioni. Si differenziano in base alla volontarietà, al momento in cui vengono date e a tanti altri aspetti che ora vedremo insieme. Eccoti quindi la guida completa su come presentare le dimissioni e quali modelli e procedure utilizzare.

Dimissioni: cosa sono?

Le dimissioni sono l’atto con cui, in qualità di lavoratore dipendente, recedi unilateralmente dal contratto che ti vincola all’azienda con cui hai un rapporto lavorativo.

Una volta fatta la convalida dimissioni, non perderai i diritti acquisiti e le spettanze maturate, come ferie, permessi, tredicesima e TFR ed il tuo datore di lavoro è tenuto a pagarli nell’ultima busta paga.

Dimissioni e licenziamento: le differenze

Sia le dimissioni che il licenziamento comportano la fine del tuo rapporto di lavoro.

In caso di dimissioni, sei tu a scegliere di voler concludere il rapporto e quindi non hai diritto alla disoccupazione erogata dall’INPS.

Ma ci sono delle eccezioni:

  • le dimissioni per giusta causa, ovvero quando rassegni le tue dimissioni non per tua volontà ma per gravi problemi del tuo datore di lavoro;
  • dimissioni durante la gravidanza o durante il primo anno del bambino.

In caso di licenziamento invece è una situazione che – teoricamente – subisci involontariamente e quindi hai sempre diritto ad una tutela come la disoccupazione INPS.

Le dimissioni in bianco

La disciplina delle dimissioni non è sempre stata molto chiara e solo di recente è stata riformata con lo scopo di combattere il fenomeno – purtroppo abbastanza diffuso – delle dimissioni in bianco.

Le dimissioni in bianco sono una pratica illegale che obbliga i neoassunti a firmare una lettera di dimissioni priva di data contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro, con un palese intento ricattatorio da parte del datore di lavoro.

Le dimissioni in bianco: perché

Lo scopo delle dimissioni in bianco, infatti, è quello di poter allontanare il dipendente in qualsiasi momento, per qualsiasi motivo, senza poi corrispondere alcuna indennità in cambio del posto di lavoro. Così facendo il lavoratore è di fatto tenuto sotto scacco dall’azienda per cui lavora.

Per evitare questa pratica, applicata soprattutto nei confronti delle donne lavoratrici, le dimissioni ora possono essere date solo telematicamente.

Dare le dimissioni: il preavviso

Se vuoi sapere come dare le dimissioni è bene che prima tu sappia che è necessario farlo con un preavviso. In questo modo il tuo datore di lavoro avrà tempo di trovare un sostituto che possa andare a ricoprire il tuo ruolo.

Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – CCNL – solitamente lo equipara al preavviso necessario per il licenziamento.

Preavviso: perché darlo

Il preavviso è una forma di rispetto e di aiuto nei confronti del tuo datore di lavoro e quindi è sempre obbligatorio.

Se dai le dimissioni in tronco o non rispettando i termini – ad esempio, smettendo di lavorare prima della scadenza del preavviso – il datore di lavoro può richiederti un risarcimento, solitamente pari alle giornate di mancato preavviso.

Preavviso e anzianità

È importante che tu sappia però che i Contratti Nazionali distinguono il periodo di preavviso in base alle mansioni del lavoratore e all’anzianità di servizio.

Perché?

Perché se sei un impiegato con molti anni di esperienza, sarà difficile sostituirti con qualcuno che abbia le tue stesse competenze. Dunque, il tuo datore di lavoro avrà bisogno di un periodo più lungo per trovare e/o formare un’altra persona.

Dare le dimissioni: come fare

Come ti dicevamo, per contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco – dopo varie modalità – è stata introdotta la procedura per la convalida dimissioni online o telematiche.

Per la convalida dimissioni dovrai compilare il modulo dimissioni online.

Hai due possibilità:

  1. compilare ed inviare il modulo attraverso il Ministero del Lavoro, effettuando il login sul sito INPS con PIN dispositivo;
  2. far inviare il modulo ad un soggetto abilitato, come:
    – Direzione Territoriale del Lavoro,
    – Centro per l’impiego,
    – Patronato,
    – Sindacato,
    – enti bilaterali.

Dimissioni telematiche: cosa va inserito nel modulo

Nel modulo per dare le dimissioni online dovrai inserire:

  1. la data di inizio del tuo rapporto di lavoro, specificando se il contratto è iniziato prima o dopo il 2008.
    Dal 2008 in poi infatti il sistema è in grado di recuperare in automatico tutti i dati relativi alla comunicazione obbligatoria di avvio/proroga/trasformazione o rettifica di un rapporto di lavoro.
  2. Se lavori nell’azienda da cui ti vuoi licenziare da prima del 2008, dovrai indicare anche i dati del datore di lavoro, come:
    – Codice Fiscale,
    – il comune dov’è la sede dell’azienda,
    – il suo indirizzo email o PEC.
  3. la tipologia di comunicazione, quindi:
    – dimissioni volontarie,
    – risoluzione consensuale,
    – revoca con la data di trasmissione.

Una volta confermati i dati inseriti, puoi salvare il modello di convalida dimissioni in formato PDF e verrà inviato automaticamente al datore di lavoro e alla Direzione Territoriale competente.

Per questo motivo, puoi non comunicare personalmente al tuo datore di lavoro la convalida dimissioni: le riceverà in automatico via posta certificata.

Convalida dimissioni: una doppia sicurezza

La conferma di invio del modulo dimissioni volontarie online è certificata, quindi non è più necessario dare la convalida delle dimissioni. Inoltre, puoi annullare la procedura entro al massimo 7 giorni dalla prima comunicazione.

Periodo di prova e dimissioni

Il periodo di prova è quel periodo iniziale in cui sia tu, che il tuo datore di lavoro, dovete capire se il rapporto lavorativo può continuare in maniera utile e positiva per entrambi.

Magari è la tua prima esperienza lavorativa e ti sembra di non trovarti bene ma non sai come fare per dare le dimissioni?

Durante il periodo di prova puoi recedere dal rapporto di lavoro senza l’obbligo di preavviso. Devi però comunicare formalmente le tue dimissioni con un’apposita lettera di dimissioni.

Infatti, a differenza delle dimissioni durante un rapporto di lavoro avviato già da tempo, non sono previste le dimissioni telematiche.

Dimissioni da contratto a tempo determinato

Un contratto a tempo determinato ha una data d’inizio e una di fine. Per questo non è possibile rassegnare le dimissioni nei contratti a termine, ovviamente se non per giusta causa o durante l’eventuale periodo di prova.

Per quale motivo? Semplicemente perché il contratto a tempo determinato è – come dice il nome – determinato da una particolare esigenza dell’azienda.

Quindi, se il lavoratore viene meno ai suoi obblighi prima della scadenza naturale del contratto, arreca un danno al suo datore di lavoro, che eventualmente va risarcito (la misura del risarcimento può essere concordata nello stesso contratto di assunzione).

Convalida dimissioni e nuovo lavoro

Devi fare la convalida dimissioni perché hai trovato un nuovo lavoro? Metti in pratica i suggerimenti dello Staff di Unicusano Benevento e se è da un po’ di tempo che non cambi aggiornati su i nuovi contratti di lavoro in vigore da qualche anno a questa parte per partire con il piede giusto!


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